Lomagna: 80 ricercatori italiani e americani con Elemaster per testare un prototipo di respiratore per i pazienti Covid Gabriele Cogliati: ”Un unico obiettivo, salvare vite umane”

”Se questo progetto salverà anche una sola vita umana mi sentirò appagato”.

Gabriele Cogliati di Montevecchia, presidente del gruppo Elemaster ha aderito con grande entusiasmo al progetto del ricercatore internazionale Christian Galbiati (figlio del noto dottor Domenico e fratello del sindaco di Casatenovo Filippo, medico al Pronto soccorso di Niguarda), e in una settimana è stato ideato un respiratore polmonare per curare i pazienti affetti da Coronavirus.

Il progetto, che ha coinvolto circa ottanta ricercatori italiani, statunitensi e canadesi, ha dato vita a un prototipo che domenica mattina, esattamente sette giorni dopo l’avvio, è stato testato con un “briefing simulator” al San Gerardo di Monza. Il prototipo è stato testato sul simulatore di respirazione nei laboratori diretti dal professor Giuseppe Foti del dipartimento di Medicina dell’Università di Milano-Bicocca, con l’aiuto degli stessi straordinari anestesisti impegnati in prima linea nei reparti di terapia intensiva. Il risultato è stato molto incoraggiante ed ora potranno essere messi in pratica quegli accorgimenti che ne miglioreranno il funzionamento.   Il “MVM” consentirà di trattare i pazienti affetti da Covid-19, utilizzando sei litri di ossigeno al minuto contro i sessanta litri utilizzati dal casco Cpap.

Un miracolo? E’ presto per dirlo, ma il “Mechanical Ventilator Milano”, così è stato chiamato, sviluppato lavorando giorno e notte nei laboratori dell’azienda di Lomagna, sta suscitando un grande interesse a livello internazionale. Domenica pomeriggio all’Elemaster è giunto anche il vice presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala, che ha voluto rendersi conto in prima persona delle potenzialità di questa “invenzione”.

Ad attenderlo nella sede di Elemaster: il patron Gabriele Cogliati, il ricercatore Christian Galbiati e il suo team, tra cui il professor  Giuseppe Gorini, direttore del dipartimento di Fisica dell’Università Bicocca di Milano e il professor Carlo Mapelli, docente del Politecnico. Il vice presidente Sala, dopo essersi fatto illustrare l’intero progetto, ha voluto toccare con mano il prototipo in funzione nel laboratorio dell’Elemaster.

“Si tratta di un innovativo Ventilatore Polmonare adatto a un impiego di massa, a basso costo, per combattere la pandemia COVID-19 – ci ha spiegato il dottor Cogliati – Uno straordinario team di ricercatori internazionali, coordinatati dal professor Christian Galbiati, docente di fisica alla Princeton University,  New Jersey USA, insieme ad un gruppo di eccellenti aziende Italiane,  fra le quali  la nostra che ha realizzato il controllore elettronico, stanno mettendo a punto il respiratore. Il sostegno a pazienti affetti da polmoniti interstiziali bilaterali causati da COVID-19, richiede la disponibilità di ventilatori meccanici, la cui produzione in Italia è limitata rispetto alle attuali necessità”.

“Con Art McDonald, professore alla Queen’s University e Premio Nobel per la Fisica nel 2015, abbiamo lanciato il progetto Milano Ventilatore Meccanico (MVM) – ci ha spiegato il professor Galbiati di Casatenovo – Stiamo sviluppando un’apparecchiatura nuova, semplice, ma al contempo sicura e affidabile, e soprattutto replicabile su larghissima scala in tempi rapidi, per incrementare la disponibilità di questi respiratori in Italia e nel mondo.  Il progetto ha visto la collaborazione di molti scienziati oltre al Premio Nobel McDonald. Stiamo lavorando con decine di ingegneri dei centri di ricerca Americani e Canadesi ma anche dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Roma e il Gran Sasso Science Institute. Il disegno del MVM è molto semplice ed è già stato ulteriormente migliorato seguendo gli importanti consigli avuti dagli esperti della Protezione Civile nazionale, che tra l’altro ci ha autorizzato a proseguire i test per arrivare alla produzione in tempi brevi, perciò il team sta lavorando a pieno regime”.

“E’ un network internazionale che sta dialogando e coordinando alla velocità della luce per raggiungere questo primo risultato indispensabile per combattere il Covid-19 – ha aggiunto il professor Galbiati – La ricerca può ottenere risultati eccezionali se, come in questo caso, non ci sono muri, se ci si confronta a livello internazionale. Questo progetto non lo stiamo facendo per noi ma per tutta la comunità, nessuno vuole brevettarlo: i risultati dei nostri studi infatti saranno pubblicati e a disposizione di tutti, il disegno è già su internet, perché tutto questo lavoro deve essere patrimonio comune. Poi, certo, la sfida delle sfide sarà quella di individuare un vaccino, ma intanto il Milano Ventilatore Meccanico rappresenta una risposta importante, tempestiva ed efficace”. La scorsa settimana sono stati effettuati test probanti sui ventilatori a Lomagna, presso la sede del Gruppo Elemaster, la multinazionale tascabile con stabilimenti in Italia, Europa, Usa, Cina e India e che occupa oltre 1.200 dipendenti. Una bella e innovativa realtà specializzata nella progettazione e produzione di apparati elettronici ad elevato contenuto tecnologico molto ben presente anche nel settore medicale quale “preferred supplier” di importanti Gruppi multinazionali .

“Abbiamo subito risposto con entusiasmo alla proposta di collaborazione ricevuta dal professor Christian Galbiati di fare da  capofila della catena di fornitura di una rete di imprese (produttori di valvole, parti meccaniche e parti in plastica)   – ha proseguito Gabriele Cogliati, Ceo e Presidente del Gruppo – mettendo immediatamente a disposizione i nostri laboratori e tutti i manager e specialisti necessari, con la finalità di produrre in brevissimo tempo il maggior numero di MVM. Abbiamo prontamente avvisato, nel rispetto del DPCM COVID-19 ,  Sua Eccellenza il Prefetto di Lecco che presso la sede di Lomagna per i prossimi 15 giorni avremmo ospitato una decina di ricercatori provenienti da ogni parte dell’Italia”. Elemaster ha sviluppato in una settimana i prototipi della centralina elettronica, ora sono in corso full time le prove di funzionamento e di messa a punto finale dell’apparecchiatura, nel week end sono già iniziate le attività di industrializzazione al fine di rendere il prodotto finale molto maneggevole, facile da installare e da usare. Il macchinario è molto semplice, principalmente composto dalla centralina elettronica, da uno strumento per la misura del flusso, due guardie idrauliche, due valvole ed altri pezzi tipici dei sistemi anestetici.

“Le prove proseguiranno nei prossimi giorni presso i laboratori di pneumologia dell’Ospedale San Gerardo di Monza – ha concluso il presidente Cogliati – con il supporto dei laboratori di Medicina dell’Università Milano Bicocca, nel contempo si stanno accelerando le pratiche per ottenere la certificazione FDA. Ora dobbiamo costituire in fretta un consorzio di imprese, una filiera di aziende in grado di produrre i pezzi che compongono l’MVM. La nostra è una corsa contro il tempo che ha un unico obiettivo: salvare vite umane”.

Fonte: https://www.merateonline.it/articolo.php?idd=98574&origine=1&t=Lomagna%3A+80+ricercatori+i